di Annalisa Conti
TUTTA UN’ALTRA MUSICA – Nel coaching una delle domande più semplice, ma una delle più potenti è: “che cosa vuoi?”, “che cosa voglio?”.
Di primo acchito la risposta sembra facile, ma ti sei mai sentito in disaccordo con qualche parte di te, qualcosa che strideva che non era in armonia?
Siamo corpo, mente e spirito e, anche se in modi differenti, queste parte comunicano tra di loro, a volte può capitare che ci siano delle “stonature”, delle interferenze nella comunicazione tra il piano fisico, emotivo e spirituale.
Il corpo è quello che porteremo in giro per tutta la vita, il nostro compito è mantenerlo sano il più possibile, con un’ alimentazione corretta, movimento e adeguate ore di sonno. Un corpo in salute ci permette di avere energia per fare qualsiasi cosa. Eppure, quante spesso le persone si prendono più cura della propria auto, della propria casa che del proprio corpo?
Quando il corpo è al limite e la situazione diventa insostenibile manda segnali di dolore alla mente che ti obbliga a fermarti.
La mente a quel punto entra in panico, inizia ad avere pensieri negativi, a creare un circolo vizioso di ansia che domina le tue giornate e le tue azioni, silenziando del tutto il tuo spirito, perché ciò che lui vuole, in quel momento di sofferenza, non è importante.
Per farti capire ancora meglio come corpo mente e spirito viaggino in parallelo e siano interconnessi tra loro, cito la metafora della carrozza, che il famoso filosofo armeno Gurdjieff utilizzava per descrivere la condizione dell’essere umano.
Nell’immagine qui sopra i cavalli sono le nostre emozioni, il cocchiere rappresenta la mente, la carrozza il nostro corpo, mentre il passeggero è lo spirito, la nostra anima.
Gurdjieff spiega che, molto spesso nella nostra vita, la nostra anima (il passeggero) è dormiente. Se non è lo spirito a guidare la nostra vita, la carrozza viene lasciata nelle mani della mente o nel peggiore dei casi delle emozioni, che sono la forza trainante della nostra carrozza (il corpo), ma dove vanno se il cocchiere (la mente) non è presente?
Le emozioni guideranno come dei cavalli a briglia sciolta, mettendo a rischio l’incolumità della carrozza (corpo) e del passeggero (lo spirito).
E’ perciò indispensabile ascoltare dove vuole andare il passeggero, perché l’anima sa sempre qual è la direzione giusta da prendere, il cocchiere ovvero la mente deve sempre tenere a bada i cavalli e condurre la carrozza.
Alla luce di questo è chiaro che tutte le parti di te devono essere allineati e in armonia tra di loro per andare in direzione di ciò che davvero desideri.
Come fare? Con l’ascolto!
Come in una grande orchestra ogni strumento suona la sua musica, devi ascoltare la voce di quella parte e capire cosa ha da dirti, quali esigenze ha per poterla bilanciare e connettere con le altre.
Il direttore d’orchestra, colui che ha la bacchetta ed è in grado di creare armonia tra le parti sei tu.
Una tappa fondamentale per la tua evoluzione è la capacità di ascoltarti, in ogni situazione della tua vita è necessario renderti conto quando sei disallineato, in disarmonia e squilibrato e ricentrarti.
Essere centrato significa infatti stabilità ed equilibrio di tutti gli aspetti della tua vita.
La centratura ti permette di essere il più possibile presente a te stesso e capire se ciò che stai facendo è giusto per te.
Connetterti a te stesso e vivere in armonia, ti aiuta a portare a termine ciò che inizi e restare focalizzato pima di tutto sul lavoro su te stesso.
Sono diverse le strategie che puoi introdurre per raggiungere questo obiettivo iniziando già oggi.
Nelle mie sessioni di coaching, utilizzo la meditazione, l’attenzione al respiro, l’osservazione e l’ascolto, rispettoso e senza giudizio, nella consapevolezza che non è mai troppo tardi per armonizzare sé stessi e la propria vita.
“La vita è tutta una questione di equilibrio. Non sempre è necessario fare qualcosa. A volte è assolutamente necessario spegnere tutto rilassarsi e non fare nulla.
(Dalai Lama)”